mercoledì 6 febbraio 2013

La casa occupata

Il primo post di questo nuovo blog lo voglio dedicare ad un esempio classico di cosa non si deve fare per vendere casa. Ovvero la pratica infelice di affittare casa nell'attesa di realizzare la vendita. Si tratta indubbiamente della bestia nera di ogni agente immobiliare ed anche chi cerca di vendere da sé dovrebbe rifletterci molto bene.

Il caso tipico è quello del proprietario che piazza in casa qualche amico di famiglia, con contratto flessibile, pronto a lasciare libero l'immobile al momento della vendita. Il proprietario pensa in questo modo di recuperare qualche spesa nell'attesa che la vendita si concretizzi. Non sa che la vendita non si concretizzerà mai. Infatti ignora la regola che ogni agenzia conosce molto bene: la casa affittata non di vende.
I motivi sono tre. Li elenco in ordine crescente di importanza. Il primo è che l'acquirente non conosce l'inquilino ed ha il timore di trovarsi invischiato in qualche bega legata al contratto di affitto una volta sottoscritto un compromesso. Il secondo motivo è legato alla difficoltà di organizzare una visita, dovendo concordare gli orari con una persona non interessata alla vendita e che considera la visita del potenziale acquirente come un fastidio se possibile da evitare. Il terzo e più importante motivo è invece legato alla qualità della visita. Il potenziale acquirente, cercherà di arrecare il minor disturbo possibile all'inquilino con una visita breve e superficiale della quale non rimarrà assolutamente nulla.
Una volta, agli inizi dell'attività, abbiamo accettato un incarico di vendita di una casa con tre camere da letto, in cui ogni camera era stata affittata ad uno studente che la chiudeva a chiave quando usciva. La casa aveva un ottimo prezzo, ma organizzare una visita era una specie di gioco di società in cui si doveva indovinare il momento esatto in cui tutti e tre gli inquilini erano in casa. Inutile dire che la casa è rimasta invenduta fino a quando non è stata liberata.

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